Le prospettive future delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici

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inastinewsL’era della mobilità elettrica è ormai una realtà tangibile, e con essa emerge un tema cruciale: le colonnine di ricarica. Con il crescente numero di veicoli elettrici, la necessità di infrastrutture adeguate è diventata una priorità per governi e aziende. In Italia, a fine marzo 2024, si contavano oltre 54.000 punti di ricarica pubblici con una crescita sui 12 mesi precedenti del 32%. Questi dati rispecchiano una tendenza che si riflette anche a livello europeo, dove la diffusione delle colonnine ha visto un incremento del 33% in un anno.

Al momento in Europa sono stati installati circa 450.000 punti di ricarica pubblici, con una prevalenza di stazioni “normal charge” rispetto a quelle “fast charge”. In Italia, il panorama è simile: il 85% delle colonnine sono di tipo normale, mentre il restante 15% è dedicato alla ricarica veloce. Questi numeri segnano un’importante evoluzione nel settore, con un incremento significativo anche delle stazioni ad accesso privato, favorito dal Superbonus.

Le colonnine di ricarica possono essere suddivise in due principali categorie: “normal charge” e “fast charge”. Le prime, con una potenza fino a 22 kW, sono prevalentemente utilizzate per la ricarica in aree urbane e residenziali. Le “fast charge”, con potenze superiori ai 50 kW, sono progettate per ridurre drasticamente i tempi di ricarica, rendendole ideali per le autostrade e le lunghe percorrenze. Recentemente, è emersa una nuova frontiera: le colonnine ultra-fast, con potenza superiore ai 100 kW, che promettono di accelerare ulteriormente il processo di ricarica e facilitare i viaggi su lunghe distanze.

Per i veicoli elettrici, la ricarica domestica è un’opzione praticabile, sebbene meno efficiente rispetto alle stazioni pubbliche. Le colonnine domestiche, o wallbox, offrono la possibilità di monitorare i consumi e gestire la ricarica da remoto, evitando così il sovraccarico della rete elettrica domestica. Tuttavia, il costo e il tempo necessari per la ricarica variano considerevolmente a seconda della potenza della colonnina e della capacità della batteria del veicolo.

In Italia, l’installazione di colonnine di ricarica è incentivata dal Decreto Rilancio e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede un investimento di 713 milioni di euro per ampliare la rete di ricarica. Questi fondi contribuiranno alla creazione di circa 21.255 nuovi punti di ricarica entro il 2025, con un focus particolare su stazioni super-rapide per le strade extraurbane e su infrastrutture veloci nelle aree urbane.

L’Unione Europea ha inoltre stabilito obiettivi ambiziosi, con l’intento di installare stazioni di ricarica con potenza minima di 400 kW ogni 60 chilometri entro il 2026 e di aumentare ulteriormente la potenza della rete a 600 kW entro il 2028. Questa evoluzione tecnologica non solo migliorerà l’efficienza della mobilità elettrica, ma stimolerà anche una maggiore integrazione e interoperabilità tra i diversi operatori.