Negli ultimi anni, il concetto di burnout ha monopolizzato le discussioni riguardanti il benessere dei lavoratori, ponendo sotto i riflettori lo stress eccessivo causato da un sovraccarico di responsabilità. Tuttavia, un fenomeno meno noto, ma altrettanto pericoloso, si sta insinuando nei contesti professionali: il boreout. Introdotto per la prima volta al grande pubblico nel 2007 dai ricercatori svizzeri Peter Werder e Philippe Rothlin, il boreout si configura come una sindrome opposta al burnout, ma con effetti altrettanto devastanti.
Mentre il burnout deriva da un eccesso di impegni e responsabilità, il boreout colpisce chi si trova a dover affrontare lavori ripetitivi e poco stimolanti, causando una profonda demotivazione e una sensazione cronica di noia. La sindrome da boreout non è semplicemente un disagio passeggero, ma può portare a serie conseguenze sulla salute mentale dei lavoratori, traducendosi in insoddisfazione, apatia e una sensazione di vuoto esistenziale che può sfociare in ansia e depressione.
Il legame tra lavoro e salute mentale è diventato sempre più evidente, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19. In questo contesto, se il burnout continua a essere una preoccupazione rilevante per aziende e imprenditori, la noia cronica, ossia il boreout, rappresenta un pericolo emergente per la produttività e il benessere dei dipendenti. Secondo Forbes, il boreout potrebbe addirittura costituire un rischio più serio rispetto al burnout, poiché la sua natura insidiosa spesso passa inosservata fino a quando non si manifestano effetti più gravi.
Riconoscere il boreout non è semplice. I dipendenti affetti da questa sindrome tendono a procrastinare, riducono la propria produttività e spesso manifestano una performance inferiore rispetto alle aspettative. La ripetitività delle mansioni quotidiane può portare a un affaticamento mentale significativo, trasformando il lavoro in una fonte di stress e insoddisfazione. Oltre a questi segni specifici, i sintomi generali dello stress, come irritabilità, difficoltà di concentrazione e affaticamento, possono indicare la presenza di boreout.
Prevenire il boreout richiede un approccio proattivo da parte delle aziende. Promuovere una cultura aziendale sana e sostenibile, che valorizzi l’equilibrio tra vita lavorativa e personale, è fondamentale. Le aziende devono garantire una gestione adeguata del carico di lavoro e offrire opportunità di crescita professionale e sviluppo delle competenze. Strumenti come analisi del clima aziendale, colloqui individuali e sessioni di counseling possono essere essenziali per identificare e affrontare tempestivamente i primi segnali di boreout. Inoltre, coinvolgere e stimolare i collaboratori attraverso attività che promuovano il senso di partecipazione può migliorare la soddisfazione lavorativa e prevenire la noia cronica.
Queste strategie non solo aiutano a prevenire il boreout, ma contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più soddisfacente e produttivo, dove i dipendenti possono sentirsi valorizzati e motivati.