Nel vasto e in continua evoluzione universo dei social media, sta emergendo una nuova e affascinante figura nel mondo dell’influencer marketing: gli influencer virtuali. Questi personaggi, interamente creati al computer, vivono e operano esclusivamente nel mondo digitale, sfidando il dominio degli influencer reali e ponendo nuove domande su autenticità, etica e impatto nel marketing moderno.
Aitana Lopez, un’influencer virtuale di “25 anni”, rappresenta perfettamente questa nuova tendenza. Creata interamente attraverso l’intelligenza artificiale, Aitana si presenta come una giovane donna spagnola, con una lunga chioma rosa e una passione per il fitness e i videogiochi. Questo profilo non solo rispecchia le caratteristiche più ricercate dai follower delle piattaforme social, ma incarna anche i trend più in voga nel mondo digitale, come l’amore per il cosplay e il gaming. Il risultato? Una macchina da soldi che guadagna circa 10.000 euro al mese, pur essendo solo un prodotto della tecnologia e non un essere umano.
Aitana Lopez non è sola. La sua esistenza digitale è parte di un movimento più ampio che include altri influencer virtuali di successo come Lil Miquela, Imma, Shudu Gram, Noonoouri e molti altri. Lil Miquela, ad esempio, è una creazione della società di Los Angeles Brud e ha raccolto milioni di follower grazie alla sua immagine da modella e attivista. Allo stesso modo, Leya Love diffonde messaggi di amore e consapevolezza ambientale, mentre Liam Nikuro si distingue come il primo virtual influencer maschile del Giappone. Lu do Magalu è stata creata dal gigante del retail brasiliano Magazine Luiza per promuovere iBlogTV ed è poi diventata rapidamente una figura centrale nella strategia di marketing dell’azienda, utilizzando i suoi account sui social media per pubblicare video di unboxing, recensioni di prodotti e consigli sul software.
Il fenomeno degli influencer virtuali non è nuovo. Già nel 1996, Kyoko Date debuttava come la prima popstar virtuale in Giappone. Tuttavia, oggi, grazie ai progressi in intelligenza artificiale, computer grafica e motion capture, questi personaggi sono diventati sempre più realistici e interattivi, riuscendo a catturare l’attenzione di milioni di persone e a collaborare con grandi marchi internazionali come Prada, Dior e Nike.
Ma cosa rende così attraenti questi influencer virtuali per i brand? La risposta risiede nella loro totale controllabilità. Non essendo soggetti agli errori e agli scandali tipici degli esseri umani, questi personaggi possono essere modellati e diretti in ogni aspetto, garantendo ai brand una rappresentazione sempre perfetta e coerente. Inoltre, non hanno limiti di tempo o spazio: possono “essere attivi” e produrre contenuti a tutte le ore, in qualsiasi parte del mondo.
Tuttavia, questa perfezione ha un costo. L’autenticità, uno dei valori più apprezzati nel marketing moderno, viene messa in discussione. La mancanza di una vera esperienza umana dietro i contenuti prodotti da questi influencer digitali potrebbe rendere più difficile per loro creare connessioni emotive genuine con il pubblico, un aspetto che i real influencer continuano a dominare. La credibilità, costruita attraverso esperienze personali e un legame autentico con i follower, rimane una forza potente e insostituibile nel marketing.
In definitiva, il futuro del marketing digitale potrebbe vedere una coesistenza tra influencer virtuali e reali, ciascuno con i propri punti di forza. Mentre i primi continueranno a spingere i confini dell’innovazione tecnologica, i secondi porteranno avanti il valore insostituibile delle connessioni umane autentiche.