Un tempo simbolo di opportunità e successo per milioni di persone, il sogno americano si è trasformato in un’illusione sempre più lontana per la maggior parte degli americani. Questo ideale, che prometteva a chiunque, con impegno e determinazione, di conquistare una vita di benessere e stabilità, ha rappresentato per secoli un pilastro fondamentale della cultura americana. Tuttavia, negli ultimi decenni, una serie di fattori economici, politici e sociali ha contribuito a una crisi profonda di questo sogno, rendendolo inaccessibile a un numero crescente di persone.
Il sogno americano ha raggiunto l’apice della sua popolarità nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, soprattutto negli anni ’50, caratterizzati da una forte espansione economica. Era il tempo in cui l’acquisto di una casa nei sobborghi, di un’auto nuova, e la possibilità di mantenere una famiglia con un solo stipendio rappresentavano simboli concreti di successo. Tuttavia, l’immagine idilliaca di una nazione dove tutti potevano prosperare iniziò a incrinarsi negli anni ’80, durante l’amministrazione Reagan.
L’introduzione delle politiche neoliberiste di Reagan, con la deregolamentazione e la privatizzazione come capisaldi, mirava a stimolare l’economia, ma finì per esacerbare le disuguaglianze. Le classi lavoratrici videro ridurre drasticamente il loro potere d’acquisto, intensificando la crisi del sogno americano. La promessa di un benessere diffuso per tutti, che era stata il fulcro del sogno americano, iniziò a sembrare sempre più lontana.
Oggi, le conseguenze di queste politiche si manifestano in modo evidente: il costo della vita è aumentato vertiginosamente, mentre i salari sono rimasti stagnanti. Anche famiglie con redditi relativamente alti, come 100.000 dollari l’anno, faticano a mantenere uno standard di vita che un tempo era sinonimo di classe media. In tutti e cinquanta gli Stati, il divario tra il costo della vita e i guadagni reali è diventato insostenibile, contribuendo a un senso diffuso di insicurezza e frustrazione.
Un aspetto cruciale che ha aggravato la crisi del sogno americano è la mancanza di un sistema sanitario pubblico universale. A differenza di molti Paesi europei, dove l’assistenza sanitaria è garantita a tutti i cittadini, negli Stati Uniti la sanità è in gran parte privata e spesso inaccessibile. Per molte famiglie, il costo delle cure mediche rappresenta un peso finanziario enorme, tanto da dover scegliere tra pagare l’assicurazione sanitaria o soddisfare altre necessità di base. Questa situazione ha contribuito a rendere ancora più inaccessibile il sogno americano, aumentando le disuguaglianze e lasciando molti cittadini in balia di spese mediche impreviste.
La mancanza di sanità pubblica non solo ha un impatto diretto sulle condizioni economiche delle famiglie, ma mina anche la fiducia nella capacità del sistema di garantire una vita dignitosa a tutti. La consapevolezza che un incidente o una malattia possa portare al fallimento finanziario è una realtà che contrasta fortemente con l’ideale del sogno americano, che prometteva sicurezza e prosperità a chi lavorava duramente.
Il sogno americano, una volta sinonimo di ascesa sociale e prosperità, si è trasformato in un mito irraggiungibile per la maggior parte degli americani. Possedere una casa, mandare i figli all’università, o anche solo risparmiare per il futuro, sono diventati obiettivi fuori portata per molte famiglie. Il debito studentesco ha gravemente compromesso le prospettive economiche delle giovani generazioni, mentre la mancanza di un sistema sanitario pubblico rappresenta un ulteriore ostacolo per chi cerca di costruirsi una vita stabile e sicura.